Poesie di Sandro Barrella
Da La lepre, Edizioni Kolibris, marzo 2023. Disegni di Eduardo Stupía. Prefazione di Stefano Serri
Traduzione di Chiara De Luca
La liebre de la teología
Parece hecha de piedra, es miga de pan.
¿Elude el ansia de quienes van
hasta el andamio donde descifra los enigmas
como si fuese el envés de la Esfinge?
Rígida calma simula, nieve disuelta
en la gravedad. A los fieles que detienen
su paso y mentan frases sobre el mal
los expide como el último suspiro de un bonzo.
La lepre della teologia
Sembra fatta di pietra, è mollica di pane.
Elude l’ansia di chi va
fino all’impalcatura dove decifra gli enigmi
come se fosse il rovescio della Sfinge?
Rigida calma simula, neve sciolta
nella gravità. I fedeli che fermano
il loro passo a mormorare frasi sul male
li espelle come l’ultimo sospiro di un bonzo.
La liebre de la prosa
¿Era una música de Viernes Santo? ¿Una música sin tiempo fijo? ¿Era un
réquiem para muertos por venir? ¿Hay otra cosa que no sea Dios o música?
Preguntas de fe las que hace la liebre. ¿Escuchó música Aldo Moro antes
de los disparos? ¿Y los mensajes telegráficos cifrados, eran de música?
¿De música el ambiente en el baúl del Renault 4 que lo dejó en Via Caetani?
¿Formaba un ángulo de cuántos grados el cuerpo de Aldo Moro
en la portada del Corriere Della Sera? Preguntas morales.
¿Era un himno de lucha de la extrema izquierda italiana? ¿Un argumento
para óperas civiles? ¿Un melodrama sobre la guerra de clases? ¿El PCI
para los jóvenes llevado al varieté? Preguntas de muerte.
Detrás del vidrio la liebre apaga la música y anota en su cuaderno una frase
que lee en Sciascia. Son, como se habrá observado, versos;
pero los transcribo como prosa para devolverlos mejor a su insensatez y atrocidad,
pues la prosa no perdona.
La lepre della prosa
Era una musica del Venerdì Santo? Una musica senza un tempo fisso? Era un
requiem per i morti a venire? Esiste qualcosa di diverso da Dio o dalla musica?
Domande di fede che la lepre si pone. Ascoltò musica Aldo Moro prima
degli spari? E i messaggi telegrafici criptati, erano di musica?
Di musica l’ambiente nel bagagliaio della Renault 4 che lo lasciò in via Caetani?
Formava un angolo di quanti gradi il corpo di Aldo Moro
sulla prima pagina del Corriere Della Sera? Domande morali.
Era un inno di lotta dell’estrema sinistra italiana? Un argomento
per opere civili? Un melodramma sulla guerra di classe? Il PCI
per i giovani portato al varieté? Domande di morte.
Dietro il vetro la lepre spegne la musica e scrive nel suo quaderno una frase
che legge in Sciascia. Sono, come si sarà notato, versi;
ma li trascrivo in prosa per restituirli meglio alla loro insensatezza e atrocità,
perché la prosa non perdona.
La liebre joven
La sombra echada a un lado apenas posa. Una mancha
de liebre aun es liebre. Luz que parece provenir
desde otra estancia; una ventana, afuera el sol,
una puerta común, el mediodía.
La claridad derrama sobre el animal un cerco,
su efecto rivaliza con el tema principal del cuadro
borra la idea del entorno. Una casa, el taller,
la ciudad donde nació Durero.
La liebre ocupa el centro de una idea musical
en el espacio suspendida. El blanco concentrado
en el flanco derecho justo sobre una pata, el ojo
izquierdo oscurecido, vistos desde la perspectiva
del modelo. ¿Es algo más que puro oficio? La mano
del pintor ejecutó con maestría una partitura
largamente estudiada. Liebre joven, una forma
desplazada, no envanecida del autorretrato.
La lepre giovane
L’ombra gettata a un lato posa appena. Una macchia
di lepre è ancora lepre. Luce che sembra provenire
da un’altra stanza; una finestra, fuori il sole,
una porta comune, il mezzogiorno.
La chiarezza riversa sull’animale un cerchio,
il suo effetto rivaleggia con il tema principale del quadro
cancella l’idea dell’ambiente. Una casa, il laboratorio,
la città dove nacque Dürer.
La lepre occupa il centro di un’idea musicale
sospesa nello spazio. Il bianco concentrato
sul fianco destro proprio su una zampa, l’occhio
sinistro oscurato, visti dalla prospettiva
del modello. È più di un semplice mestiere? La mano
del pittore eseguì con maestria una partitura
lungamente studiata. Lepre giovane, una forma
spaesata, non inorgoglita dell’autoritratto.
La liebre de la beatitud
Cuando eleva los ojos de agonía hacia el retablo sobre el armario
su rostro se vuelve una figura semejante a aquella en quien se mira.
Como cada cosa que respira en el cuarto que cela su reposo
la liebre apenas mueve las mantas que la cubren. Un soplo
la separa de la muerte, dos fieles la acompañan junto al lecho.
El tríptico recrea las horas de la espera, la imagen de la santa
es una réplica sumisa, acompasada al trance. Aire de la pena
pasa al gozo a través de la línea que la liebre dibuja con su aliento.
La lepre della beatitudine
Quando alza gli occhi di agonia verso il retablo sull’armadio
il suo volto diventa una figura simile a quella in cui si guarda.
Come ogni cosa che respira nella stanza che cela il suo riposo,
la lepre muove appena le coperte che la coprono. Un soffio
la separa dalla morte, due fedeli l’accompagnano vicino al letto.
Il trittico ricrea le ore dell’attesa, l’immagine della santa
è una replica sottomessa, adattata alla trance. Aria di dolore
passa alla gioia attraverso la linea che la lepre disegna con il suo fiato.
Sandro Barrella è nato a Buenos Aires nel 1967. In poesia ha pubblicato El álbum de Pascal (Último Reino, 1996), El golf (Alción, 2005), Los pájaros (Bajo la luna, 2010), Los italianos a la guerra (Ediciones en Danza, 2013), Viaje sentimental (Gog & Magog, 2017), Villa Santa Rita o el libro de los pasajes (Caleta Olivia, 2019), La liebre (Bajo la luna, 2022).
Da oltre vent’anni collabora con supplementi culturali e riviste specializzate con recensioni e articoli sulla poesia. Ha partecipato al volume collettivo di saggi pubblicato da Ediciones del Dock (2010), Dificultades de la poesía.
Poesie di Los italianos a la guerra sono state tradotte in francese per essere lette al Festival di Poesia “Présences à Frontenay”, del 2014, anno del centenario dall’inizio della Prima Guerra Mondiale.
È stato invitato all’edizione 2018 del Festival di Poesia di Montreal, in cui l’Argentina era paese ospite onorario.
È stato incluso in numerose antologie di Argentina, Messico, Francia e Canada. È stato tradotto in inglese, francese e italiano.