Fondazione Bonotto
di Patrizio Peterlini
Fondazione Bonotto nasce per valorizzare e diffondere la collezione Bonotto costituitasi grazie alla frequentazione di casa Bonotto, ad iniziare dai primi anni Settanta, da parte di numerosi artisti internazionali, in particolare di Fluxus e della Poesia Concreta, Poesia Visiva e Poesia sonora.
La collezione non conserva solo le opere degli artisti, ma è custode d’importanti documenti utili alla ricostruzione della storia di questi movimenti, ricca di connessioni, scambi, influenze, polemiche e lotte. Tale materiale è in alcuni casi annotato dagli artisti o accompagnato da lettere di commento storico critico. Straordinari esempi in questo senso sono le opere realizzate da Ugo Carrega per Luigi Bonotto come “modelli esemplificativi” dell’evoluzione della sua ricerca esplicata nei vari capitoli del suo Commentario (CARREGA, 1978) o ancora i libri autoprodotti da Arrigo Lora Totino a commento ed esemplificazione dell'evoluzione della sua ricerca sonora e performativa. Non va inoltre dimenticata la famosa Intermedia Chart, realizzata da Dick Higgins a Molvena nel 1995 proprio per spiegare il concetto di Intermedia.
L'amicizia instauratasi in anni di frequentazione con quasi tutti gli artisti collezionati ha permesso, di fatto, a Luigi Bonotto di divenire il depositario di fiducia di molti materiali provenienti direttamente dagli archivi personali degli artisti: bozze di libri e cataloghi realizzati e no, brochures di mostre, inviti, manifesti e tutto quel materiale “spurio” e di difficile reperibilità che rendono la Collezione Bonotto una fonte inesauribile di sorprese.
Tra questi materiali trovano inoltre ampio spazio i documenti video. Anche in questo caso si tratta di materiale spesso provenienti direttamente dagli artisti e che non testimoniano solamente di storiche performances, ma si riferiscono anche ad avvenimenti minori, a volte di carattere privato, che permettono una ricostruzione dettagliata degli avvenimenti salienti dell'evoluzione storica dei movimenti e delle relazioni esistenti tra i diversi artisti.
Infine, un notevole corpus è costituito dall'epistolario degli artisti direttamente con Luigi Bonotto: lettere, cartoline, e-mail, che rendono palpabile la stretta relazione amicale che lega il collezionista ai suoi artisti. Per non parlare della corposa serie di ritratti che spazia dalle performances a lui dedicate come: Bread and Butter for Luigi di Ben Vautier e Gentle proposals for Luigi Bonotto di Eric Andersen; alle opere: Portrait of Luigi Bonotto di Dick Higgins, Le cento immagini del collezionista Luigi Bonotto di Ugo Carrega, il Ritratto in divenire di Luigi Bonotto di Sergio Cena, Bonotto’s History in Mimicry di Milan Knížák, Un uomo che conta di Rodolfo Vitone, Bono(tto) Concilio di Emmett Williams, Frammento dal mondo: Ritratto di Luigi di Philip Corner, 1936 Giovanni, Luigi’s father, starts producing hat. 1972 Luigi starts his business di Takako Saito, Ritratto in vetro di L. Bonotto di Luciano Caruso e lo straordinario Ritratto di Luigi, libro-oggetto realizzato da Luigi Tola nel 2007 ed ultimo, ma solo in ordine di tempo il Portrait of the artist and the Customer di Geoff Hendricks realizzato nell’estate del 2013.
Tra la documentazione conservata in Collezione ci sono le storiche riviste italiane, da Geiger a Lotta Poetica, da Téchne ad Ana Eccetera, da Linea Sud a Tau/Ma, da Tam Tam a Da-A/U Delà, da Bit alla rivista sonora Baobab per arrivare alle più recenti Antologia ad Hoc, Bricolage e BAU. Numerose sono anche le riviste internazionali: sia europee, come Approches, Doc(k)s, De Tafelronde, Stereo Headphones che sudamericane: Diagonal Cero, Noigandres; sia giapponesi come Vou ed ASA; ed ovviamente le statunitensi Fluxus Magazine CCVTre, e Film Culture attraverso le quali è possibile ricostruire i fitti rapporti esistenti tra i diversi gruppi operanti a livello internazionale.
La ricca biblioteca conserva numerosi cataloghi di mostre sia personali che collettive, corredati da inviti, brochure e poster, spesso stampati in proprio dagli artisti come il catalogo delle Manifestazioni Artistiche Fiorentine del 1971. Alcuni di essi sono dei veri e propri cimeli, come il manifesto della prima edizione di Parole sui Muri del 1967 a Fiumalbo, o l'invito della prima mostra di George Maciunas nella sua galleria A&G di New York del 1961, l’intera collezione dei manifesti dei Festival Fluxus, tra i quali spicca Gesto e Segno primo Festival Fluxus tenuto in Italia nel 1964. Sempre per quanto riguarda i manifesti non va dimenticata la straordinaria raccolta della quasi totalità dei posters delle azioni e delle mostre di Beuys a partire dal 1961.
Al di là della biblioteca “tradizionale” molti sono anche i libri d'artista e i libri oggetto, a volte espressamente realizzati in onore di Luigi Bonotto. Una raccolta che parte da Mallarmé e il suo Un coup de dés nell'edizione della Nouvelle Revue Française del 1914 passa da Poemobiles di Augusto De Campos e Julio Plaza, e raccoglie oltre 350 libri d'artista di Eric Andersen, Julien Blaine, Mirella Bentivoglio, George Brecht, Luciano Caruso, Giuseppe Chiari, Henri Chopin, Mario Diacono, Robert Filliou, Ken Friedman, Pierre Garnier, Juan Hidalgo, Dick Higgins, Allan Kaprow, Milan Knížák, Alison Knowles, Emilio Isgrò, Arrigo Lora Totino, Walter Marchetti, Gerorge Maciunas (gli storici Fluxyearboxes e i Flux Paper Event), Jackson MacLow, Yoko Ono, Ben Patterson, Takako Saito, Mieko Shiomi, Ben Vautier, Emilio Villa, Robert Watts et cetera, et cetera, in una serie in continua espansione che alimenta quella vertigine della lista a cui Umberto Eco ha dedicato un suo libro.
Infine le opere. Per quanto riguarda Fluxus la Collezione custodisce alcune veri gioielli come: The Baseball Player, il robot realizzato da Nam June Paik nel 1989; New River Watercolour, Series III di John Cage, riferimento imprescindibile per Fluxus; numerose edizioni ed alcuni pezzi unici di George Maciunas come Spice Chess del 1966 e i FluxKit realizzati in collaborazione con gli altri artisti Fluxus; l’installazione Chair Even del 1962 di George Brecht; Intervalli. Do per pianoforte, una delle primissime sperimentazioni di scrittura musicale di Giuseppe Chiari risalenti al 1950; il trittico Natural Distances di Allan Kaprow del 1976; le opere realizzate a Molvena da Gustav Metzger nel 1990 da progetti del 1968; lo straordinario Le Bon Pasteur della serie Le Trésor Des Pauvres realizzata da Daniel Spoerri nel 1988; Herz Und Ohr Berlin di Wolf Vostell del 1992; Kunst=Kapital di Joseph Beyus del 1980; l’installazione site-specif Magic room realizzata da Ben Patterson nell’abitazione di Luigi Bonotto a Molvena nel 1994; High Contrast di Philip Corner del 1962; Art: Flipper en bois di Ben Vautier del 1974; Opus 16. The Private Secretary di Eric Andersen del 1966; Symphony No. 245 di Dick Higgins del 1980, due preziosi collages di Ray Johnson del 1972; Skak-May Hvornar? Ches-Mate When? di Arthur Koepcke del 1963; Miniature Soft Drumset di Claes Oldenburg del 1967.
Per quanto riguarda la Poesia Sperimentale la Collezione conserva alcuni pezzi storici dei più importanti artisti italiani, da Eugenio Miccini e il suo collage Tutto il mondo guarda del 1963, a Lamberto Pignotti e il suo La libertà ritorna e Stelio Maria Martini, con Fate quattro passi in più entrambi dello stesso 1963, anno convenzionalmente indicato come quello di nascita della Poesia Visiva.
Di straordinaria importanza storica è La forma sempre più difficile, collage realizzato da Luigi Tola nel 1959, che costituisce di fatto una delle prime testimonianze di Poesia Visiva in Italia e che ci costringe a retrodatare l'inizio di tale esperienza estetica di quattro, se non cinque anni.
Vero e proprio unicum è invece la Scultura realizzata da Adriano Spatola come elaborazione plastica dei suoi geroglifici.
Ampio spazio è riservato anche ai principali poeti Concreti, Visivi e Sonori internazionali come Eugen Gomringer, Henri Chopin, Bernard Heidsieck, Pierre Garnier, Joan Brossa, Öviynd Fahlström, Heinz Gappmayr, Carlfriedrich Claus, Bohumila Grögerová, Augusto e Haroldo De Campos, Clemente Padin, Edgardo Antonio Vigo, Guillermo Deisler spaziando dal Sud America all'Europa dell'Est al Giappone. Anche in questo caso non mancano le sorprese e le rarità come le opere di Dom Sylvester Houedard (ricordiamo il suo typewriting In memoriam Konrad Bayer del 1964), il Plastic Poem del 1967 di Kitasono Katué o le due opere del 1963 di Seiichi Niikuni: Prisoner e Early Summer Rain.
Discorso a parte deve essere fatto per le edizioni, sia Fluxus che di Poesia, che costituiscono la parte più poderosa dell’intera collezione. L’idea della moltiplicazione seriale dell’opera d’arte, implicita nella realizzazione delle edizioni, esalta di fatto l’idea di arte e industria che da sempre sostiene la ricerca estetica perseguita da Luigi Bonotto. Non solo le edizioni concretizzano il connubio tra industria, artigianato ed arte tanto caro all’imprenditore collezionista, ma esprimono pienamente la poetica di un movimento come Fluxus che da sempre si è posto fuori dal mercato tradizionale dell’arte, proponendo in sua vece una forma di circolazione democratica dell’arte stessa attraverso la produzione di piccoli oggetti seriali pubblicizzati e venduti attraverso i cataloghi rivista ideati da Geroge Maciunas. Non è un caso quindi se in Collezione siano presenti praticamente tutte le edizioni di Maciunas, di Brecht, di Filliou oltre a numerosissime altre edizione Fluxus e di Poesia Sperimentale.
Tutto questo ricco materiale ha permesso alla Fondazione Bonotto di sviluppare importanti progetti espositivi con le maggiori istituzioni internazionali. Ricordiamo almeno Sense Sound Sound Sense. Fluxus Music, Scores and Records realizzata all’Auditorium Parco della Music di Roma e successivamente alla Whitechapel di Londra; La Voix Libérée. Poesie sonore realizzata al Palais de Tokyo e la recente Fluxus Arte per tutti. Edizioni italiane dalla collezione Bonotto al Museo del Novecento di Milano.
Oltre ai progetti espositivi, il materiale documentale è stato alla base di alcune pubblicazioni che hanno reso disponibili per la prima volta in traduzione italiana alcuni importanti testi teorici dei protagonisti di queste esperienze estetiche come: George Maciunas. Scritti Fluxus (PETERLINI/SANNA, 2023), prima antologia al livello internazionale dedicata agli scritti del “fondatore” di Fluxus o come Rivoluzione a parole. Poesia sperimentale internazionale dal 1946 a oggi (PETERLINI, 2019), raccoglie per la prima volta alcuni dei testi teorici e programmatici” che raccoglie le numerose proposte internazionali di rinnovamento e sviluppo della poesia difficilmente reperibili perché pubblicate in riviste autoprodotte, brochures o altri materiali effimeri.
Bibliografia
U. CARREGA, Commentario, autopubblicazione, 1978; poi Edizioni Morra, Napoli, 1985.
P. PETERLINI, Rivoluzione a parole. Poesia sperimentale internazionale dal 1946 a oggi, Danilo Montanari Editore, Ravenna, 2019.
P. PETERLINI / Angela SANNA, George Maciunas. Scritti Fluxus, Abscondita, Milano, 2023.