p. 13-14 > La tigre in corridoio

La tigre in corridoio

Antonio De Rose

 

La tigre in corridoio” è un gruppo che nasce agli inizi degli anni ’70.

Oltre al sottoscritto, dei facenti parte del gruppo, stasera sono presenti Roberto (Milana), Danilo (Plateo) e Rosa (Romero).

I numi tutelari del gruppo sono stati Amelia Rosselli ed Elio Pagliarani.

Il gruppo ha partecipato ed organizzato corsi e letture tenuti da Elio, e tra questi anche quelli che si sono svolti nella Galleria “ La Tartaruga”.

La tigre in corridoio è il gruppo che venne spontaneo definire orchestrina vocale, dopo una loro festosa esibizione alle “serate di poesia” del giugno ’75 alla Galleria La Tartaruga qui a Roma. Cercano infatti una poesia-folk, tentano cioè di inserire il loro discorso contemporaneamente in cadenze e ritmi di poesia detta a viva voce, recitata e magari cantata. I rischi del facile, del gradevole, dell’orecchiabile non sono pochi, ma loro ne sono estremamente consapevoli e la loro inclinazione-indicazione potrebbe anche condurre a esiti più importanti e significativi di quanto ora non si sospetti.” (Elio Pagliarani – Periodo Ipotetico – gennaio 1977)

Su come leggeva Elio c’è poco da dire, ci sono i video che confermano che era unico e inarrivabile. Invece sui corsi si sa poco, era un insegnante meticoloso e tagliente: nulla gli sfuggiva, non una parola né una virgola. E sul contenuto era antologico, faceva esempi che spianavano la strada e ti facevano pensare e ripensare. Ricordo che una volta presentai una poesia tra il sacro e il mistico e lui mi disse, molto semplicemente “…ma lascia stare…”. Invece quando una poesia gli piaceva restava per un po’ in silenzio e magari te la faceva rileggere.

Non ti prendeva per mano ma non ti perdeva d’occhio.

Nel 1980 ”La Tigre in Corridoio”, con l’Opera Universitaria e l’ARCI di Roma e la collaborazione di Elio, organizza “VERSO IL VERSO”: cinque giornate di corsi e letture alle quali parteciparono poeti come Roversi , Pagliarani, Caproni (che andai a prendere a casa con Chiara Scalesse), Rosselli, Cimatti, Rivielllo, Scartaghiande, Sicari, Damiani, Bordini, Coviello, Di Francesco… e tanti altri.

Come presenza di poeti italiani, credo sia stata la più esaustiva e completa manifestazione che sia tenuta in Italia nel secolo scorso.

La Tigre in Corridoio” ha continuato la sua attività di serate di lettura di poesia nel Circolo S. Alfonso gestito da Danilo Plateo e Elio è sempre stato presente e partecipe. Poi tutto è continuato grazie a Cetta che ci ha sempre coinvolti nelle sue molteplici iniziative.

Una delle mie poesie che Elio apprezzava e che Cetta definisce “poesia d’amore” è “Per il mio rosmarino”:

 

Le colline e i mari possenti.
I tamarindi, i cocchi ed i banani.
Letteratura italiana nelle macerie
prima dell’ora continuare una strada
dopo l’altra su moli massacrati.
Lui stesso schiocca l’otturatore.

Tu ti fai ricordo non di altri ma di te.
Non ti piace il fuoco?
Arrabbiato sempre nella stessa direzione
perché il tempo sta crepando di fame
e si ritrae all’orizzonte come un cannone
difronte a un pubblico che inizia a spogliarsi
perché l’ha udito…

Tuttociò non necessita commenti
o assurda fiducia da ragazzina
come se affogassimo nel cuore
della stanza dai lini bianchi
che bruciano la dolcezza precaria dell’erba
a cui ogni filo più lucente corrisponde
un giorno sprecato?