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Le scrittrici del Sindacato Nazionale Scrittori

 Tiziana Colusso

 

 ABSTRACT

 

L’obiettivo del presente contributo è di presentare una ricerca che l’autrice, in qualità di Responsabile dell’Archivio Storico del Sindacato Nazionale Scrittori, ha condotto sulle carte dell’Archivio, conservate alla Sapienza Università di Roma e riordinate nel 2020 grazie ad un contributo della Soprintendenza Archivistica del Lazio. Il tema è il contributo delle “scrittrici” al Sindacato Nazionale Scrittori sin dalla sua fondazione, nel 1946. Le scrittrici, che fino alla creazione della SIL (Società Italiana delle Letterate) non hanno avuto un’organizzazione a loro dedicata, hanno portato nel Sindacato Scrittori un notevole apporto culturale, di impegno politico, di partecipazione alla vita associativa, anche nei congressi della struttura, affiliata alla CGIL.

 

This paper aims to present a research realized by the author, in charge as Responsible of the Historical Archive of the National Writers Union (Sindacato Nazionale Scrittori), in the materials of that Archive, conserved in Sapienza Rome University and reordered in 2020 thanks to a contribution of the Soprintendenza Archivistica of Latium. The research aims to unveil the specific contributions of women writers to the National Writers Union, from the creation of the Union (1946) till its dissolution (2013). A specific women writers association – the SIL (Società Italiana delle Letterate, women writer association) - was only created in 1995, Until then, women writers were part of the National Writers Union, providing a significant contribution in cultural and political matters, as well as the Congresses of the Union, associated with CGIL, the Italian General Union.

 

 KEYWORD

 

Archivio Storico - Sindacato Scrittori – scrittrici

Historical Archive - Writers Union - Women writers

 

     Per definire l’oggetto specifico della ricerca che sto portando a termine nei materiali dell’Archivio Storico del Sindacato Nazionale Scrittori è necessario anzitutto inquadrare tale archivio nei suoi connotati essenziali, nonché  tracciare almeno a grandi linee il ruolo, la funzione e le caratteristiche della struttura rispondente al nome di “Sindacato Nazionale Scrittori” nell’ambito della società e della cultura italiane, dal momento della sua costituzione, nell’immediato dopoguerra, fino al suo scioglimento, nel 2013.

    Alla base della costituzione dell’Archivio Storico del Sindacato Nazionale Scrittori, formalizzata nel 2012, ci sono materiali provenienti dagli uffici del Sindacato e da altre sedi di conservazione temporanea. I materiali, confluiti in un corpus organico, sono attualmente conservati presso La Sapienza Università di Roma, Facoltà di Lettere, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali, gruppo di ricerca “Archivio del 900” - dove alla prof. Francesca Bernardini è succeduta la prof. Cecilia Bello -  ai sensi del comodato d’uso stipulato dal Sindacato Nazionale Scrittori nell’aprile 2012. In tale documento di comodato, viene nominato il responsabile dell’archivio, per la durata dell’accordo, nella persona di chi scrive.

    Fino al 2014 proprietario di tale archivio è stato il soggetto produttore, il Sindacato Nazionale Scrittori, il quale dopo il congresso di scioglimento del 2013 ha ceduto la proprietà del complesso documentario al Sindacato Lavoratori delle Comunicazione (SLC CGIL) con documento del 2015, che comprendeva l’acquisizione del comodato d’uso nei termini in cui era stato originariamente formulato. L’Archivio Storico del Sindacato Nazionale Scrittori è materialmente costituito da circa 50 metri lineari di materiali di varia natura sedimentati in un arco cronologico che va dal 1945 al 2013, ed è stato riconosciuto nel 2011 dalla Soprintendenza archivistica e bibliotecaria per il Lazio come “Archivio di notevole interesse storico”, con le conseguenti disposizioni di tutela.     

    L’archivio storico del Sindacato Nazionale Scrittori ha caratteristiche peculiari di contenuto, trovandosi all’incrocio tra settori e competenze diverse: è un archivio sindacale, pertinente ad una struttura affiliata alla CGIL, ma è anche un prezioso documento sociologico, che mette in luce i rapporti tra “produzione e cultura” [i](per riprendere il nome della rivista stampata proprio dal SNS), ovvero i parametri economici e sociali che contraddistinguono gli scrittori – ovviamente quelli iscritti al SNS - in determinati momenti storici, con differenze tra le varie regioni italiane e anche tra autori ed autrici.

    Un archivio rappresentativo della storia della società letteraria italiana dal dopoguerra al primo decennio del Duemila, e in particolare delle modalità secondo le quali le letterate e i letterati si sono rapportati con la società civile, le istituzioni, la politica, l’economia collettiva e le condizioni materiali individuali. La particolare natura del soggetto produttore, da un lato istituzione culturale, dall’altro soggetto politico-sindacale, rende il suo archivio un unicum dal punto di vista della tipologia documentaria.

    È necessario sintetizzare in alcuni punti la storia del Sindacato Nazionale Scrittori, fondato nel 1945 su iniziativa di Corrado Alvaro - che ne fu primo segretario - Libero Bigiaretti e Francesco Jovine, d’intesa con la CGIL di Giuseppe Di Vittorio. Il segretario CGIL sostenne con forza la necessità della creazione di una organizzazione degli autori, come risulta da una corrispondenza con Corrado Alvaro. Nel dopoguerra il clima culturale del paese era di grande slancio ed evoluzione in tutti gli ambiti della vita civile, compreso il mondo della cultura. Gli obiettivi statutari del Sindacato Scrittori furono da subito ben centrati. Anzitutto «la difesa della cultura italiana, la sua diffusione tra le grandi masse dei lavoratori e in tutto il popolo italiano», intento questo molto confacente alla situazione della società della fine degli anni ’40. Accanto a questo impegno sociale il SNS assunse compiti di tutela sindacale - in sintonia con l’interlocutore privilegiato che era la CGIL - e di promozione professionale degli iscritti (attraverso la creazione di una Cassa di assistenza previdenziale per gli scrittori) nonché azioni presso i Ministeri della Cultura e degli Esteri, la SIAE, i Premi Letterari e altri enti pertinenti; inoltre il SNS intervenne con forza in tutti gli ambiti del dibattito culturale e sociale, come voce unitaria degli autori italiani. Questi molteplici aspetti dell’azione del SNS portarono da subito ad una forte adesione da parte degli autori, noti e meno noti. Nel 1948 si trovano nel direttivo Sibilla Aleramo e Bonaventura Tecchi, nel 1950 entra a farne parte Elio Vittorini, nel 1956 Vasco Pratolini. Nel 1968 l’organizzazione diviene un punto di riferimento per gli scrittori e scrittrici engagés, continuando poi a svolgere nei decenni successivi un’opera di aggregazione tra gli autori in tutti i settori della cultura (editoria, ma anche cinema e tv) come unico ente di rappresentanza, fino a quando poi negli anni 70 non si distaccarono per scissione dal corpus del SNS altri organismi di rappresentanza degli autori. Un racconto  della vita associativa dei primi decenni del SNS si trova nel volume Gaetano Antonio La Guardia, Libero Bigiaretti e il Sindacato Nazionale Scrittori[ii]

    Il Sindacato è stato anche membro fondatore dello European Writers’ Council (già European Writers’ Congress), la federazione europea a cui fanno capo le organizzazioni di autori di tutti i paesi europei, con sede a Bruxelles, per una sinergia con le politiche culturali dell’Unione Europea. Chi scrive avuto l’onore di far parte del Board elettivo per sei anni, dal 2005 al 2011. Il SNS ha partecipato a tutte le iniziative dello European Writers’ Council, che si svolgevano in vari paesi europei, e ha realizzato a Trieste, presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori, un Forum internazionale, intitolato Mare Nostrum, in occasione del XXI Congresso dell’ EWC del 2007. E’ conservato presso l’Archivio SNS un volume bilingue, italiano e inglese,  con gli atti del convegno [iii]

    Dal momento della costituzione dell’Archivio Storico SNS,sono state realizzate alcune iniziative di valorizzazione, nell’ambito della Settimana degli Archivi, Biblioteche e Centri di Documentazione della CGIL, coordinati da Elisa Castellano come responsabile fino al 2021 del Coordinamento che fa capo alla Fondazione Di Vittorio.  A partire dal convegno di presentazione al pubblico dell’archivio tenutosi a Roma il 19 gennaio 2012 presso Sala della Crociera al Collegio Romano, sede staccata della Biasa, biblioteca allora diretta da Maria Concetta Petrollo Pagliarani - e un altro convegno/mostra con esposizione di documenti autografi presso la sede SLC CGIL di Roma, nel 2015. Una testimonianza di chi scrive sull’Archivio Storico SNS è inserita nel volume I nostri granai del 2015[iv]

    L’archivio è stato oggetto nel 2019 di una tesi sperimentale della Scuola di Specializzazione in Beni Archivistici e Librari di Sapienza – Università di Roma, da parte della specializzanda Silvia Capo, con relatrice la prof.ssa Maria Guercio, con l’obiettivo di effettuare una ricognizione archivistica e analisi delle prassi documentarie, nonché nel 2020 di un successivo intervento di inventariazione finanziato dalla Soprintendenza.

    Entrando nello specifico della mia ricerca nei materiali dell’Archivio SNS, riguardante “Le scrittrici del Sindacato Scrittori”, ovvero l’apporto delle autrici - narratrici, poete, letterate, docenti-  all’interno del Sindacato Scrittori, bisogna notare subito alcuni aspetti.

    In primo luogo va sottolineato che pur non riconoscendone la presenza nel proprio nome – purtroppo la nostra lingua non facilita le cose come fa l’inglese, che definisce “writer” sia lo scrittore che la scrittrice – l’SNS accolse però numerose donne come iscritte e come dirigenti, sin dagli anni della fondazione (1945) e fino al momento del congresso di scioglimento (2013). Ed erano scrittrici come Sibilla Aleramo,  Maria Bellonci, Luce D’Eramo,  Amelia Rosselli, Anna Banti, Maria Corti, Ginevra Bompiani, Laudomia Bonanni, Dacia Maraini, Joyce Lussu, per nominare soltanto le più note, ma sono centinaia i nomi, alcune sono le autrici della prima metà del novecento, altre sono ancora viventi, e sono state maestre, docenti, scienziate, sindacaliste, operaie, artiste o poete a tutto tondo come Amelia Rosselli, che era poeta intimamente, in ogni fibra della biografia personale e familiare, prima ancora che nei suoi versi.

    Del resto l’Associazione specifica delle autrici, la Società Italiana delle Letterate, nasce solo nel 1995, in principio principalmente costituita di accademiche più che da poete e narratrici, e quindi è evidente che prima di questa data, soprattutto negli anni di rapidi cambiamenti sociali del dopoguerra, le scrittrici si dovevano rivolgere al Sindacato Scrittori se volevano partecipare ad un organismo associativo, che si proponeva allo stesso tempo come corporazione per la difesa del diritto d’autore, ente di promozione culturale e luogo di dibattito politico-culturale.

    Sin dall’elaborazione dello statuto (che venne approvato due anni dopo la riunione costitutiva del Sindacato Scrittori, avvenuta nel gennaio del 1945) venne chiamata a far parte della commissione un’autrice di primo piano come Paola Masino.

    Ma la donna che veramente spicca nei primi anni del Sindacato Scrittori è Sibilla Aleramo, scrittrice notevole, nonché donna inquieta e volitiva. Fu l’unica componente femminile nel primo Consiglio Direttivo, eletto nel 1945, che contava nomi di primissimo piano del panorama letterario del momento, come Corrado Alvaro, Livero Bigiaretti, Bonaventura Tecchi, Francesco Jovine, Goffredo Bellonci, Antonio Piccone Stella, Luigi Barzini jr e Carlo Bernari.

    Le carte che riguardano Sibilla Aleramo che abbiamo consultato si trovano in piccola parte nell’Archivio Storico del SNS, la maggior parte si trovano per sua stessa volontà presso la Fondazione Gramsci. Per l’esattezza Aleramo aveva destinato come erede delle sue numerose e dettagliate carte, manoscritte ed edite, il Partito Comunista, e come esecutori testamentari Palmiro Togliatti e Ranuccio Bianchi Bandinelli. Tramite il PCI le carte sono poi approdate alla Fondazione Gramsci, dove si trova il Fondo Aleramo. Qui, abbiamo scovato anche la tessera “primigenia” che testimonia l’iscrizione di Sibilla al Sindacato Nazionale Scrittori, datata 1° Aprile del 1945, e firmata da Corrado Alvaro in qualità di Segretario Nazionale.

    Ma già un documento del 17 febbraio del 1945 – conservato presso l’Archivio Storico SNS –porta la firma di Sibilla Aleramo: si tratta di una lista di firme autografe di dichiarazione di adesioni al SNS. Su un elenco di oltre quaranta nomi, le uniche due scrittrici sono Paola Masino e appunto Sibilla Aleramo.

    Sibilla Aleramo partecipò attivamente alla “vita associativa” del Sindacato Scrittori, ne troviamo numerose testimonianze nei verbali e resoconti attraverso i decenni. L’autrice stessa, partecipando ad un volume collettivo del 1957 in memoria del fondatore del Sindacato Scrittori, Corrado Alvaro, morto nel 1956 - unica donna tra i molti autori del volume a firmare una testimonianza, intitolata “Un poeta vero” – ricorda di aver frequentato a lungo Corrado Alvaro nelle riunioni del Sindacato Scrittori. Sibilla Aleramo si era anche iscritta in quegli stessi al Partito Comunista, e prima ancora, nel 1906, all’UDI (Unione Donne Italiane), da quanto risulta dalle carte scrupolosamente conservate nell’Archivio Aleramo della Fondazione Gramsci, e aveva partecipato attivamente a congressi e convegni sia politici che culturali, tessendo una rete estesissima di rapporti e connessioni, come quando nell’ottobre del 1947 era stata designata da Corrado Alvaro come rappresentante del Sindacato Scrittori  al Congresso dell’Unione Donne Italiane che si teneva a Milano. Dal fascicolo a lei intitolato nell’Archivio Storico SNS risulta che Sibilla Aleramo continuò a versare regolarmente la quota associativa dal 1945 al 1959, ovvero all’anno precedente alla sua morte. Il Sindacato Scrittori a sua volta fu molto generoso e attento nei confronti dell’autrice, arrivando al punto di intercedere presso la SIAE per far ottenere ad Aleramo, ormai arrivata agli 80 anni, il riconoscimento di una pensione “per chiara fama”, come si evince da una lettera firmata da Giovanni Battista Angioletti, divenuto negli anni 50 Segretario Generale SNS.

    Tornando agli anni iniziali del Sindacato Scrittori, oltre a Sibilla Aleramo spicca il nome di Alba De Cespedes, che entrò nel rinnovato Consiglio Direttivo del SNS, nei primi anni cinquanta, (insieme a Alberto Moravia ed Emilio Cecchi), e vi rimase fino a metà degli anni sessanta.

    Anche Luce D’Eramo fu presente negli organismi direttivi del SNS, e con un ruolo molto attivo, arrivando anche a proporre una modifica statutaria. Nel rinnovare la tessera nel 1981 la stessa D’Eramo ricorda in una nota autografa la sua proposta di rinnovo statutario. “Aderisco [nuovamente] al SNS per buona volontà. L’attuale statuto non mi soddisfa, come risulta dalla proposta di statuto che avevo avanzato anni fa e che fu affossata in un Congresso a Perugia. Propongo un riesame di quel documento a firma D’Eramo – Giorgetti, come base di dibattito”.

    Milena Milani, processata nel 1964 per “oltraggio al pudore”, dopo la pubblicazione di Una ragazza di nome Giulio, venne difesa dal SNS, che la contava tra gli iscritti e che ne prese a cuore la causa, indicendo anche un’assemblea generale della struttura per ascoltare la relazione del “decano” Giuseppe Ungaretti - che era stato presente nell’ aula processuale - ed elaborare una linea difensiva, basata sulla difesa della libertà d’espressione per gli autori. Linea difensiva che risultò vincente, dato che Milena Milani fu assolta nel processo d’appello.

    Altre autrici aderirono al SNS ma in maniera più defilata, senza impegnarsi direttamente nell’azione politico-sindacale o propositiva della struttura: Elsa Morante (che firma la sua scheda associativa il 1° maggio del 1957) , Dacia Maraini (nel ’99 il Segretario del SNS, Luigi Piccioli, fu il primo a complimentarsi per il premio Strega vinto dall’autrice), Maria Bellonci (che insieme al marito Goffredo promuoveva il Premio Strega, a cui il SNS è stato legato fin dal principio) Maria Corti, Joyce Lusso (la quale nella nota legata al suo rinnovo di tessera nel 1981 si diceva convinta che “il sindacato sia la forma associativa più utile per le varie categorie sociali”) , Anni Banti (iscritta dal 57, e proposta dal SNS per l’onorificenza di Commendatore al Merito della Repubblica, ricevuta nel 1961), Maria Luisa Spaziani (che però era molto critica sulla gestione del SNS, come risulta dalla sua nota di rinnovo della tessera), Laudomia Bonanni, Anna Malfaiera,  la quale chiedeva di iscriversi “perché il mio lavoro sia considerato come un lavoro”. Il tema del riconoscimento economico e sociale del “lavoro” di scrittura era molto sentito dalle autrici,  e questo spiega anche la fortissima presenza di donne tra gli iscritti del Sindacato Scrittori, dalla metà degli anni 50 in poi. Le autrici si iscrivevano per chiedere lumi sui contratti editoriali, sulla SIAE e sui premi letterari, ma anche soltanto per “sentirsi parte” di una organizzazione di autori e autrici, e questa era un’esigenza particolarmente sentita nelle zone dove la vita culturale era meno vivace e intensa. Non tutte erano scrittrici “full time”, c’erano molte insegnanti, o docenti universitarie, o giornaliste, ma anche impiegate e casalinghe.

    Un discorso a parte merita Amelia Rosselli. Iscritta al Sindacato Scrittori nel 1966, scrisse dettagliate osservazioni sullo statuto SNS e sulla Cassa di assistenza per gli scrittori, fu dimissionaria nel 1971, poi si riscrisse nel 1973, ma non frequentò, per la sua natura schiva e solitaria, le riunioni e le iniziative del SNS, pur continuando a mantenere rapporti, in particolare sono da segnalare due sue lunghissime lettera autografe ad Aldo De Jaco (che era stato per un periodo segretario SNS) una del 1984 e una del 1987, che sono più che altro lunghi sfoghi e anche la richiesta di essere inviata dal SNS in URSS in missione per un periodo, per sfuggire all’aria asfittica dell’Italia.

    Tra le “contemporanee” vorrei almeno segnalare Edith Bruck , Lea Canducci, Tomaso Binga (alias Bianca Menna), Adele Cambria, Silvana Folliero, Mariella Bettarini (attiva a Firenze, e per un periodo responsabile della Sezione Toscana SNS), Carla Vasio, Elda Torres,  Anna Santoliquido (responsabile Sezione Puglia-Basilicata), Anna Santoliquido, Vilma Costantini, Maria Jatosti, quest’ultima molto attiva non solo come autrice e organizzatrice di eventi culturali, ma anche come Responsabile della Sezione Lazio del SNS, nonché  curatrice negli anni ’90 di una serie di volumetti dedicati alle poete, quasi tutte iscritte al SNS o facenti capo a quell’area politico-culturale. Ne abbiamo recuperato uno risalente al 1997 Cara Poeta ’97, Arlem Edizioni. Maria Jatosti era anche molto legata alla connessione tra Sindacato Scrittori e CGIL, aveva anche scritto sin dagli anni 50 sul settimanale LAVORO della CGIL, e in occasione del centenario della CGIL, nel 2006 aveva curato un’antologia di autrici, Nate a lavorare [v]

 

ARCHIVI CONSULTATI

 

Archivio Storico Sindacato Nazionale Scrittori, conservato presso La Sapienza Università di Roma, Facoltà di Lettere, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali, gruppo di ricerca “Archivio del 900” – responsabile la prof. Cecilia Bello

 

Fondo Sibilla Aleramo, presso Fondazione Gramsci Roma, è consultabile sul sito una guida al Fondo Aleramo a cura di Marina Zancan e Cristiana Pipitone

 


[i] PRODUZIONE & CULTURA, periodico bimestrale del Sindacato Nazionale Scrittori pubblicato ininterrottamente dal 1950 (negli anni precedenti si chiamava “Bollettino” al 2010. Ha avuto come direttori responsabili i vari Segretari Generali del SNS che si sono succeduti. In un lasso di tempo così lungo sono cambiati anche gli editori, negli anni 90 era stampato dalla casa editrice Il Ventaglio di Roma. E’stato anche registrato varie volte al Tribunale della Stampa di Roma. Tutta la serie della rivista si trova presso l’Archivio Storico SNS, sopra citato.

[ii] Gaetano Antonio La Guardia, Libero Bigiaretti e il Sindacato Nazionale Scrittori, Fano, Metauro 2016

[iii] Trieste 2007, XXI Congress & Forum Mare Nostrum IV , Trieste, its Macro-Region and Europe: a Multicultural Tradition and a Contribution to an Intercultural European Future, Conference Proceedings, editor Tiziana Colusso, with the collaboration of Myriam Diocaretz, published by European Writers Congress, The European Writers Series ISSN 1560-4217

[iv]I nostri granai. Gli archivi storici, le biblioteche e i centri di documentazione della CGIL, a cura di Elisa Castellano, Roma Ediesse 2015

[v]Cara Poeta ‘97, a cura di Maria Jatosti, Roma, Arlem 1997, ISBN 88-86690-29-0. Arlem (acronimo di Arte Letteratura Media) era una piccola casa editrice, avente la forma giuridica di associazione culturale, emanazione diretta del Sindacato Nazionale Scrittori, che per un periodo che va dagli anni ’90 fino al 2004 ha pubblicato materiali degli iscritti.

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Tiziana Colusso (www.tizianacolusso.it) Ha studiato Letterature Comparate all’Università La Sapienza di Roma, specializzandosi all’Université Paris-IV Sorbonne. Ha pubblicato prosa, poesia, saggi, fiabe, testi teatrali, opere multimediali, ha partecipato a numerose antologie e a festival letterari all’estero.  Alcuni suoi testi di poesia e prosa breve sono tradotti in 14 lingue. Ha fondato nel 2009 e dirige FORMAFLUENS – International Literary Magazine.  È stata dal 2005 al 2011 eletta nel Board dello European Writers’ Council, con sede a Bruxelles. Responsabile  Esteri del Sindacato Scrittori dal 2002 al 2011, e ora dopo la chiusura della struttura, responsabile dell’Archivio Storico del Sindacato Nazionale Scrittori. Lavora attualmente presso la Biblioteca CGIL Luciano Lama.