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Un kamishibai per leggere Dante

Il Paradiso di Federico Sanguineti con Dante e con Beatrice

Cetta Petrollo

 

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Nell’anno delle celebrazioni dantesche, Federico Sanguineti ci propone ben tre pubblicazioni sulla Commedia; in attesa della nuova edizione del Purgatorio e dopo le apprezzatissime Parolacce, ora per l’editore Tempesta, esce questo smilzo e raffinato vademecum prodotto a più mani e su più registri linguistici, sorta di sussidiario per   essere guidati nella comprensione dei versi.

Leggendo il testo dove lo scritto di Haim Fabrizio Cipriani si intreccia con le parole di Moni Oviada e di Sara Alzetta, con i versi di Federico Sanguineti e di Dante Alighieri, viene subito in mente l’immagine del cantastorie che racconta in rima e per disegni le vicende del passato animandole di gesti, quando non con lo stesso teatro dei pupi: la materia storica diventa accessibile, la Commedia viene liberata dall’arido regno della mummificazione accademica e  dell’ istruzione secondaria per diventare racconto per tutti, rottura di confini   e di ambiti, speranza di futuro.

Così, come espone Federico: “Quello che si offre a lettrici e lettori/è un minimo prodotto didascalico/sul Paradiso di Dante Alighieri […] Persino in piazza oppure in una chiesa/o se si vuole pure in luogo ameno/in università si può eseguire. / Anche in aula di scuola si può leggere/in presenza oppure in DAD/ da studentessa insieme con studente”.

Fuori dalla retorica borghese che si compiace dell’Inferno, Sanguineti ci canta la storia del Paradiso, come “comunismo in atto, /da proprietà privata liberato” dove Beatrice “è lei che dona al suo poeta/ diritto di soggiorno in Paradiso.”  

Sappiamo che quello che si studia per obbligo strumentale, per conseguire una laurea o un diploma, può allontanare dalla comprensione e che, per comprendere, è necessaria una lettura libera, non condizionata e non condizionabile dalle molteplici sedimentazioni critiche soggette all’economia degli scambi culturali e al valore d’uso della pagina: solo una mente aperta all’ascolto non banale può incontrarsi, come succede  per le arti visive, con il significato ed il perché sostanziale dell’opera, valore sempre nuovo e sempre da riscoprire, lì la materia torna a farsi sensibile e viva, e le parole, se la cornice viene delineata, tornano ad esplodere significato.

La domanda centrale che Federico Sanguineti, da sempre, si pone di fronte alla Commedia è quella sul ruolo di Beatrice e sulla prefigurazione di un mondo nuovo alla fine del viaggio di Dante.

La risposta che, da sempre, ci offre è politica: il riconoscimento in Beatrice di una nuova figura di donna autonoma e attiva che introduce Dante verso un modello sociale privo dei canoni della proprietà  e del possesso, tensione verso un Paradiso che potrebbe essere qui e ora, come è ben detto, all’interno del libro, dal Rabbino Haim Fabrizio Cipriani :“ Eppure non ci può essere altro paradiso se non quello di sapersi confrontare con questa ricca varietà di sensi e di significati, arrivando come Rabbi Aqiva allo Shalom, che non è solo pace, ma pienezza assoluta e totale. Naturalmente questo tipo di esperienza non è riservata a un incerto aldilà, ma è possibile in ogni momento della vita. Il Paradiso non può attendere, perché le sue porte ci sono continuamente aperte”.

Nelle terzine che si susseguono il cantastorie Sanguineti ci accompagna, rima dopo rima e con linguaggio semplice e facilmente memorizzabile, nei cieli della cantica esponendoli, come in un moderno  kamishibai, attraverso i versi di Dante.

La spiegazione è sintetica e chiarissima: un mondo in cui “imperatrice e imperatore insieme,

/ dentro il sogno politico di Dante, / guelfi non sono, e manco ghibellini. […] essendo espressamente garanzia/ di un mondo senza proprietà privata.” e nel quale “Capitalismo rimesso in Inferno,/ statalizzato tutto, globalmente/ si consegue la pace universale”.

Paradiso con Dante e con Beatrice ci mostra, ancora una volta, il valore potentemente didattico della poesia, riscoprendo e reinventando il genere della poesia didascalica che cattura immaginazione e attenzione e rende accessibile a tutti il sapere, duttile grimaldello per lo studio delle fonti, vivo strumento  per la costruzione di un  patrimonio culturale comune.

Federico Sanguineti, Paradiso con Dante e con Beatrice, Tempesta editore, Trevignano Romano, 2021