Poesie inedite di Odile Cornuz e Ulrike Ulrich
Laura Accerboni in collaborazione con Annalisa Carlevaro
Odile Cornuz «moments », 2019
1.
moment pépite
ciel bleui de bise
mental cranté
assez bu
assez recraché
beaucoup d’oubli
la lumière ne pipe mot
soupape des jours
poésie faite avec rien
infuse d’un cerveau l’autre
n’aime pas les lambeaux
accroche la peau au vestiaire
qui que tu sois
3.
moment miette
besoin de coupure
souffrance en poudre
sur peau rompue
jamais légitime
depuis quand le présent
ne suffit pas ?
le temps s’étire comme un chat
et griffe pareil
nuages bas suspendus
coton oublié
éponge du corps
système lunaire
pourquoi le miel devient plomb ?
5.
moment expédié
avant les spirales de l’été
un bourdon dans le gravier
perdu le fil d’une phrase
mieux sans parler
fatras d’émotions
asymétrie des attentes
rien de pastel
souvenirs remués en chaudron
génération d’après
domaine du comme les autres
ça pèse sans poids
l’amour vide diffus
le cerveau s’aère
peu compréhensible
à cette heure sans sous-titres
piège tendu à soi-même
le plus profond
1.
Momento pepita
cielo blu di bacio
dentellato mentale
abbastanza bevuto
abbastanza sputato
molto oblio
la luce non dice parola
valvola dei giorni
poesia fatta di niente
infonde di un cervello l'altro
non ama i brandelli
appendi la pelle nello spogliatoio
chiunque tu sia
3.
momento briciola
bisogno di un taglio
sofferenza in polvere
sulla pelle rotta
mai legittima
da quando il presente
non è più sufficiente?
il tempo si stira come un gatto
e allo stesso modo graffia
nuvole basse sospese
cotone dimenticato
spugna del corpo
sistema lunare
perché il miele diviene piombo?
5.
momento spedito
prima delle spirali dell'estate
un calabrone nella ghiaia
perduto il filo di una frase
meglio senza parlare
miscuglio di emozioni
asimmetria delle attese
niente pastello
ricordi mescolati nel calderone
generazione a venire
dominio del come gli altri
e pesa senza peso
l'amore vuoto diffuso
il cervello prende aria
poco comprensibile
a quest'ora senza sottotitoli
tranello teso a se stesso
il più profondo
Ulrike Ulrich, “wir”
und ist das wir von sich aus gegen andere?
und ist das wir so kohärent? wer sind denn wir?
sind denn nicht wir die andren für die andren?
für irgendwen sind wir doch alle wir?
wir zwei. wir name, schule ort. wir gegend.
wir studium. wir lebensalter.
wir bildungsgrad, wir klüger, schöner, reflektierter.
wir waren’s nicht. wir haben sie ja nicht gewählt.
wir reisen anders und wir stehen bei der hymne auch nicht auf.
wir lesen nicht die köppelpresse.
wir kicken keine schafe aus dem land.
wir unterschreiben manchmal irgendwelche listen.
wir arbeiten für wenig geld für die kultur.
wir sind ganz autonom und meistens individuell.
wir wissen ganz genau um die verblödung.
wir sehen selten fern und niemals weg.
wir treffen uns bei lesungen und vernissagen.
und fürchten uns für die nation, die wir nicht sind.
wir haben angst vor uns, die wir nicht sind.
was denkt man jetzt von uns, die wir nicht sind, im ausland?
wer sind denn wir? auf jeden fall nicht wieder wer.
wir waren niemals wer, das macht es uns auch leichter.
und sind doch besser als die meisten.
wer sind denn unsre väter mütter, länder sprachen?
und warum sind wir nie genug, die wir nicht sind?
noi
il noi è di per sé contro gli altri?
il noi è così coerente? chi siamo-noi allora?
non siamo-noi gli altri per gli altri?
per chi siamo-noi è tutto ciò che siamo?
noi due. noi nome, scuola. noi quartiere, zona.
noi studio, noi età.
noi livello di istruzione, noi i più intelligenti, i più riflessivi, i più belli.
noi non lo eravamo. noi non lo abbiamo scelto.
noi non ci alziamo all'inno e noi viaggiamo in modo diverso.
noi non leggiamo la stampa di estrema destra.
noi non cacciamo le pecore fuori dal paese.
noi a volte firmiamo qualche petizione.
noi lavoriamo nella cultura per un minimo stipendio.
noi siamo completamente autonomi e per lo più individuali.
noi sappiamo tutto della stupidità.
noi guardiamo poca televisione e non chiudiamo mai gli occhi.
noi ci incontriamo a letture e vernissage.
e noi abbiamo paura della nazione che noi non siamo.
noi abbiamo paura del noi che non siamo.
cosa si pensa adesso di noi, che noi non siamo, all'estero?
chi siamo noi allora? in ogni caso non è così importante.
Noi non siamo mai stati, e questo rende tutto più conciliante.
ma noi siamo migliori della maggior parte.
chi sono poi nostro padre e nostra madre, lingue nazionali?
e perché noi-siamo mai abbastanza, per non essere noi?
Breve Bio
Odile Cornuz (1979) ha pubblicato le raccolte di poesia Ma ralentie (d’autre part, 2018), Pourquoi veux-tu que ça rime? (d’autre part, 2014), Terminus et Onze voix de plus (L’Age d’homme, Poche suisse, 2013), Biseaux (d’autre part, 2009, Prix Anton Jaeger 2010, réédité en 2016) e Terminus (L’Age d’homme, 2005).
È autrice di diverse pièce teatrali andate in scena, tra gli altri, alla Comédie de Genève e allo Stadttheaterdi Berna, del libretto Morceau de nuit, musicato daFrançois Cattine, con il musicista Maurizio Peretti, di Biseaux reloaded.
Dalla stagione 2015/2016, è una degli artisti associati al TKM – Théâtre Kléber-Méleau
Ulrike Ulrich (Düsseldorf, 1968) è editrice, scrittrice di prosa e poetessa.
Risiede a Zurigo dal 2004. Il suo primo romanzo, Fern bleiben, è apparso nel 2010, seguito nel 2103 da Hinter den Augen, e nel 2015 dalla raccolta di racconti Draussen um diese Zeit, tutti pubblicati dalla casa editrice viennese Luftschacht.
Le sue opere hanno ricevuto diversi riconoscimenti, tra i quali il premio Walter Serner 2010 e il premio Lilly Ronchetti 2011.