Tre poesie inedite del poeta inglese Philip Morre
Giorgia Sensi
The Tarboosh
The tarboosh, she was saying, appears
not to evolve, and tapping the desk
with her pointer, she summons a slide,
which indeed figures all-but-identical
truncated cones tagged with disparate
dates while back of her podium
tall windows give onto a wide canal
where bareheaded boys call crudely
as our hold on Coptic hatwear accrues.
So it goes: the world is coevally
tamed and eludes. We are diligent
deploying our charming bastions of fact
but the street-cries intrude, refuse to be
marginal glosses, barge in on our act.
Il tarboosh
Il tarboosh, diceva lei, pare
non evolversi, e toccando la scrivania
con la bacchetta, proietta una slide,
che infatti mostra coni troncati
quasi identici con date diverse
mentre dietro al suo podio
finestre alte danno su un ampio canale
dove ragazzini a testa nuda
gridano sguaiati
mentre la nostra padronanza
del copricapo copto si accumula.
Così va il mondo: allo stesso tempo
acquiescente e sfuggente. Con diligenza
schieriamo i nostri bei bastioni di fatti
ma le grida di strada si intromettono,
rifiutano di essere note marginali,
irrompono nei nostri atti.
Group Therapy
No-one in our therapy group can recall
the last time they slept through
from belated book-close to morning-call.
We confess to fridge raids at well-past-two
for milk-shake and biscuit,
a solo hour with the London Review . . .
Communal living, had we thought to risk it,
might have wildly entailed
a kitchen sodality, pot-roast brisket
in the small hours, foil to an ice-empailed
zinfandel . . . and tonight
cards are being thumbed, debating coats trailed,
the fallboard's back on that Erard upright:
Sol's arm-garters glow
like bracelets in the windowed moonlight.
When in our lives have we dared to show
such flushed exuberance,
such panache?! . . . Never before and not now.
This hall could host a Quaker observance,
though we brethren attach
scant weight to our brothers' fraught evidence
as one by one we turn away to watch
– I, Hal, Sol too it seems –
a spider embroidering the service-hatch.
My unmoored mind drifts to its old themes:
the way, when you checked out,
you merely moved upstairs into my dreams . . .
Terapia di gruppo
Nessuno nel nostro gruppo di terapia ricorda
l'ultima volta che ha fatto un sonno ininterrotto
dalla chiusura di un libro la sera tardi alla sveglia del mattino.
Tutti confessiamo incursioni al frigo ben oltre le due,
per un frullato e un biscotto,
un'ora in solitario con la London Review …
Una vita in comune, l'avessimo azzardata,
avrebbe comportato un sodalizio
frenetico in cucina, petto di manzo brasato
nelle ore piccole, contrastato da un bel Zinfandel
nella sua benna di ghiaccio,... e stasera
si rimescolano le carte, i dibattiti si accendono,
il coperchio è alzato sulla tastiera dell'Erard verticale:
i reggimaniche di Sol brillano
come braccialetti al chiaro di luna dalla finestra.
Quando nella vita abbiamo osato dimostrare
un'esuberanza tanto esaltata,
un tale brio?! . . . Mai prima e non ora.
Quest'aula potrebbe ospitare un'osservanza Quacchera,
benché noi confratelli diamo
scarso peso alle testimonianze sofferte dei compagni
visto che uno dopo l'altro ci allontaniamo a osservare
– io, Hal, perfino Sol a quanto pare –
un ragno che ricama il passavivande.
La mia mente vagante si lascia andare ai suoi temi consueti:
al modo in cui, quando te ne sei andata,
ti sei solo trasferita al piano di sopra, ai miei sogni ...
Pastoral
Since the flock has filled the road
you kill the engine and light up,
fastidiously lowering your window
and dangling the fag outside
as to stab the lead ram in the eye.
For all we have a ferry to hit
you seem unperturbed, perhaps relishing
the small thrill of pushing the limit
that last four miles round the lip of the bay
and down into the not-quite-encircling
hug of the harbour shore.
So we sit, staring idly into a sea fret,
while the woollen tide breaks bleating
right and left of the Saab and time slows
to the gait of the insouciant shepherd
who parades after the prow of his nose
like a prince nobly not noticing a flaw.
Pastorale
Visto che il gregge ha occupato la strada
tu spegni il motore e accendi una sigaretta,
abbassi scrupolosamente il finestrino
e la fai penzolare all'esterno come
per ficcarla nell'occhio del montone capobranco.
Abbiamo un traghetto da prendere,
eppure sembri indifferente, forse ti gusti
il piccolo brivido di spingere al massimo
le quattro miglia che costeggiano la baia
e giù fino all'abbraccio quasi circolare
del litorale del porto.
Così restiamo seduti, lo sguardo perso sulla foschia,
mentre la marea lanosa si frange coi suoi belati
a destra e a sinistra della Saab e il tempo si adatta
all'andatura lenta del pastore che noncurante
sfila dietro la prua del suo naso
come un principe che nobilmente ignori un neo.
Breve Bio di Philip Morre
Philip Morre è nato a Londra ma si è trasferito in Italia una ventina di anni fa, a Venezia, dove vive e lavora come traduttore.
Ha pubblicato varie plaquettes, e su diverse riviste. La sua raccolta The Sadness of Animals è stata pubblicata nel 2012 da San Marco Press.
Di prossima pubblicazione: Istantanea di ippopotamo con banane, poesie scelte, cura e traduzione di Giorgia Sensi, Interno Poesia Editore.